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domenica 18 maggio 2008

Spettacolo "La Pazza di Chaillot" a Peschiera


Giovedì 15 maggio abbiamo rappresentato, dopo il saggio del primo anno del corso di teatro, "la Pazza" a Peschiera.
il teatro De Sica, che visto dal palco è splendido (un po' meno da spettatore che le poltroncine sono scomode) era ben affollato. e anche la mia testa era affollata di emozioni e di eccitazione, di tensione, di desiderio di far bene, come quando devi sostenere una prova importante, a cui tieni molto, in cui speri di far percepire a chi ti vede o ascolta che stai realizzando una cosa grande come un sogno. Salire su un palcoscenico è realizzare un sogno, entrare in un mondo fantastico e vero insieme, è essere dentro e fuori contemporaneamente, è entrare e uscire, essere lì e altrove, uno e due, io e te, e vivere in un cerchio magico composto da te, da te e dai tuoi compagni in scena, da te e i tuoi compagni in scena e tutti quelli che hanno lavorato per realizzare lo spettacolo e il pubblico.
Voglio ringraziare tutti perchè è un lavoro corale è come un castello di carte, fragile che ha bisogno di tutti i suoi pezzetti per sorreggersi e risplendere. basta poco per farlo scrollare.
a me sembra che il nostro castello invece si stia sempre più consolidando ed è una bella sensazione.
l'altra sera a radio 3 ho sentito le parole di un attore Pippo Delbono che diceva che il suo obbiettivo in teatro è "far passare la tosse". se il pubblico non tossisce allora lo spettacolo funziona e l'attore raggiunge il suo scopo: attrarre il suo pubblico, la sua attenzione, il suo interesse, la sua curiosità.

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