Ti prego, recita la battuta come te l'ho detta io, agile
sulla lingua.
Se ti sgoli come fanno molti dei nostri attori, tanto valeva
dare i versi a un comune banditore.
E non trinciare l'aria con la mano, ma in tutto abbi misura:
perché nel torrente, nella tempesta, e per così dire nell’uragano stesso della
passione, devi raggiungere e far sentire una moderazione che la renda soave.
Mi disturba fin nel profondo dell’anima sentire un
energumeno imparruccato che ti sbrana una passione, la riduce in brandelli, per
rintronare la platea, la quale , per lo più, non apprezza che mimi insensati e
fracasso.
Un tipo così lo farei frustare perché vuol essere più Orco
di un Orco, e più Erode di Erode. Evitalo quindi, ti prego.
Ma non essere nemmeno troppo controllato, lasciati guidare dal tuo stesso giudizio.
Accorda l’azione alla parola, la parola all’azione, e con
questa particolare avvertenza, di non andare mai oltre la moderazione della
natura.
Perché ogni eccesso in questo è lontano dallo scopo del teatro il cui fine,
agli inizi come ora, era ed è di reggere lo specchio alla natura, di mostrare
alla virtù il suo vero volto, al vizio la sua immagine e all’epoca stessa, alla
sostanza del tempo, la loro forma e impronta.
Ora se questo si esaspera o lo si infiacchisce, farà forse
ridere gli incompetenti, ma non può che attristare gli esperti, il cui giudizio
deve avere più peso nella vostra considerazione di un intero teatro stipato di
quegli altri.
Ci sono attori che ho visto recitare – e che ho udito altri
lodare e molto – che non avevano accento di cristiani e nemmeno di pagani o di
uomini, parevano pavoni e buoi a tal punto – che ho pensato “forse la natura li
ha dati da fare a qualche suo manovale e non gli sono venuti bene” tanto
abominevole era la loro imitazione dell’umano.
E quelli che fanno la parte del clown, badate che non dicano
più di quanto è stato scritto per loro; ce n’è che si mettono a ridere per far
ridere qualche pugno di spettatori idioti, e proprio quando si dovrebbe
prestare attenzione a qualche punto essenziale del dramma.
ha
Il che è da furfanti e mostra una ben pietosa ambizione
nello sciocco che lo fa.
Su andate ora e preparatevi.
Ecco il pezzo, famoso nel mondo degli attori, che Shakespeare ha scritto circa 400 anni fa e che non potrebbe essere più attuale con gli orientamenti teatrali di oggi.
Ma forse vale anche per orientare i nostri comportamenti nella vita quotidiana l'evitare gli eccessi o i fanatismi.
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